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L'importanza di una consulenza obiettiva: un rapporto di fiducia

La consapevolezza  di  avere un deficit uditivo può a volte richiedere anni.

 

Un processo il più delle volte progressivo:  col passare del tempo mettiamo sempre più a fuoco le difficoltà a comprendere il parlato, maturiamo un senso stanchezza ed esclusione sociale, senso di isolamento e soprattutto uno sforzo cognitivo superiore agli altri.

Individuare il tipo di deficit uditivo e fornire una consulenza obiettiva e dedicata è dunque una fase critica nel rapporto professionista-paziente. Un test incompleto, la selezione di un apparecchio acustico o una regolazione non obiettiva e senza verifica, un atteggiamento che anteponga la componente commerciale può tradursi in frustrazione nel paziente e senso di aver fatto una scelta sbagliata.

 

Descrivere il tipo di apparecchio acustico non è sufficiente a fornire l’esatta risposta. Una corretta anamnesi, che includa non solo i test strumentali ma la somministrazione di questionari è importante per rimettere al centro il soggetto ipoacusico. Partecipazione.

 

La prova la vediamo come uno strumento utile al paziente per misurare e verificare i nostri servizi, come adattiamo gli apparecchi e quali siano i benefici ottenibili. Uno strumento che consente a noi in primis di promuovere il nostro nome, e al paziente di verificare in un arco di tempo di 30 giorni le reali aspettative.

Crediamo che un dialogo con il paziente sia alla base di un rapporto fiduciario. Non fermarsi all’apparecchio acustico ma descriverne le tecnologie e come queste si traducano nei benefici al paziente è un processo importante. L’adattamento dell’apparecchio acustico richiede competenze che vadano oltre il counseling, nozioni tecniche e di verifica attraverso i giusti strumenti. Il paziente avrà modo di verificare la nostra metodologia.