Apparecchi acustici per bambini

Apparecchi acustici per bambini

L’incidenza delle sordità pediatriche nei paesi occidentali è pari allo 0.1-0.2%. Sordità che possono insorgere in epoca pre-verbale (0-12 mesi), peri-verbale (tra 1 e 3 anni) e post-verbale (dopo i 3 anni).

Le sordità pre-verbali possono essere di tipo ereditario o acquisito, anche se le forme ereditarie o genetiche sono alla base di una grande percentuale di casi di sordità.

Sappiamo quanto sia importante scongiurare una deprivazione uditiva nei neonati e nei bambini, e soprattutto in quei casi che richiedano una stimolazione uditiva assicurare la migliore amplificazione possibile per accedere alle forme di apprendimento alla pari dei coetanei normoudenti.

Selezioniamo per scelta la fascia più tecnologica dei prodotti Phonak, leader nello sviluppo, nella ricerca e produzione di apparecchi acustici per bambini. Ci occupiamo con scrupolo del follow-up, della regolazione mediante prove obiettive (RECD – Real Ear to Coupler Difference) perchè un bambino non è un adulto e un riscontro obiettivo è un elemento altamente critico nel fornire stimolazione acustica e informazione.

 

Successivamente a una diagnosi di ipoacusia da parte di un Otolaringoiatra/Audiologo si valuta una protesizzazione o in alternativa un impianto cocleare così come una terapia logopedica in modo da non produrre ritardi nell’apprendimento. La stessa cosa si fa per le sordità acquisite, che compaiono cioè dopo la nascita. Orientarsi a una protesi oppure un impianto cocleare è una scelta che può dipendere dalla qualità della resa protesica e dal tipo di deficit uditivo (lieve, moderato, grave, profondo).

La scelta della protesi in età pediatrica è orientata a un retroauricolare (posizionamento dietro l’orecchio, tubicino e chiocciola su misura) rispetto alle protesi endoauricolari (all’interno del condotto uditivo, si potranno usare in età più avanzata), perché è più accettato dal piccolo e offre una maggiore potenza di amplificazione. Anche l’affidabilità della batteria e la sua durata sono elementi importanti nella valutazione della protesi retroauricolare. La fase di regolazione della protesi è di fondamentale importanza, può durare da qualche settimana ad alcuni mesi con rigidi follow-up anche successivamente al successo della protesizzazione. L’audioprotesista si impegna a garantire la corretta realizzazione della chiocciola auricolare (accoppiamento acustico) e di vitale importanza la regolazione della protesi in maniera obiettiva in quanto il piccolo in età pediatrica non ci può fornire valutazioni soggettive, o perlomeno necessitiamo di valutazioni obiettiv per assicurare un’adeguata amplificazione.

Nelle sordità gravi o profonde, ovvero superiori agli 80 dB le protesi retroauricolari non in tutti i casi si rivelano la soluzione ideale. In tal caso, si può procedere con una valutazione per un impianto cocleare, che sostituisce l’apparato funzionale del nostro orecchio, la coclea, ovvero l’organo dell’udito.

Per il 95% circa dei bambini con sordità gravi si sceglie questa metodologia, preferendo un intervento molto precoce, tra il quarto e, al massimo, il trentaseiesimo mese di vita, così da non rallentare lo sviluppo e l’apprendimento del bambino.