Otoprotettori

Otoprotettori

Proteggere l’udito, prima di tutto.

La perdita dell’udito può dipendere dalla durata e dall’intensità di suoni presenti nella nostra vita, quotidianamente.

Esporci a rumori provenienti da macchine industriali, utensili, aerei, moto, corse automobilistiche, e concerti può procurare un danno uditivo, irreversibile.

In più alcuni soggetti possono essere più sensibili alla perdita dell’udito rispetto ad altri.

Chi lavora in campo industriale e nel suono necessita di soluzioni che attenuino livelli troppo forti e che siano allo stesso tempo confortevoli e che mantengano la fedeltà del suono e consentano di comunicare.

Questi soggetti possono proteggersi con efficacia a partire da 10 dB di attenuazione.

Alcuni si proteggono con tappi che entrano in profondità nel canale uditivo e attenuano eccessivamente il segnale occludendo il condotto.  Procurano occlusione e compromettono la qualità dell’ascolto. Conseguentemente tanti decidono di non indossarli esponendosi al rischio legato ad alte intensità uditive.

La coclea, componente dell’orecchio interno, possiede due tipi di cellule all’interno dell’Organo del Corti: le esterne e le interne Le cellule ciliate esterne agiscono sulle proprietà vibratorie della membrana basilare e modificano il guadagno sensoriale verso particolari frequenze. Rendono il nostro orecchio “sensibile” a particolari suoni, più specificatamente suoni di natura lieve. Le cellule propriamente uditive sono invece le cellule ciliate interne che attraverso l’innervazione col sistema nervoso centrale agiscono da vero recettore uditivo trasferendo l’informazione sensoriale dall’orecchio interno al cervello.

Il rumore ad alta intensità può procurare gravi danni sia alle cellule ciliate esterne che a quelle interne mentre un’intensità più moderata ma con lunghi periodi di esposizione può influire solo sulle cellule ciliate esterne.

Una serata rock o in discoteca può procurare una perdita temporanea dell’udito o anche un ronzio. L’esposizione continua può invece trasformarsi in un danno uditivo permanente e/o a un acufene.

Il tipo di otoprotettore deve quindi venire selezionato con attenzione tenendo presente aspetti come l’ambiente di lavoro, l’intensità di esposizione, il tipo di suono e la durata.

Per maggiori informazioni potete contattare Donati Acustica o visitare il sito:

www.elacin.com